Avete presente quando siete a dieta ma sapete già che la vostra voglia di sgarrare sarà implacabile?
Ecco, a me è successo proprio Sabato.
Sapevo che Domenica e cioè ieri, ci sarebbe stato il pranzo di famiglia per festeggiare Sant'Agata (mia nonna si chiama così, tra l'altro). Mi ripetevo da una settimana che non avrei sgarrato, ma poi Sabato, dopo cena, ho pensato che alla fine potevo mangiare l'indomani, che un pasto libero una volta ogni tanto non fa male, che l'ultima volta che mi era successo di mangiare di più era stato a Capodanno e che quindi una volta al mese non succede niente.
Non mi è piaciuto affatto sgarrare questa volta, forse proprio perchè non era una cosa programmata.
Diciamo pure che mi ha fatto schifo, perchè sono arrivata al pranzo festaiolo già piena, avendo mangiato prima di pranzo del pane e dei crostini. Non mi sono goduta né la salsiccia alla brace, né le patate al forno, né niente.
Non ho avuto un'abbuffata, ma sicuramente ho mangiato TROPPO e senza gustare molto il pasto. Che peccato però.
Approfittando di questa maligna idea del cibo, il Sabato sera stesso sono scesa in centro con Daniele e ho assaporato, godendomelo tutto stavolta, un ice cappuccino di Lino's Coffee. Era favoloso
Comunque, tornando allo sgarro, ieri sera arrivo da mia nonna dopo cena e accendo la tv. Su Mtv c'era la serata obesità (o almeno, io l'ho ribattezzata così), e guardando i vari programmi con la pancia piena e un po' di senso di colpa, mi sono quasi spaventata di me stessa, mi sono arrabbiata e ho odiato tutto: i probemi alimentari, il cibo, la scarsa forza di volontà mia o di certa gente, le scuse per non dimagrire, e le scuse in generale.
La serata è iniziata con il programma I used to be fat, di cui ho già parlato nel vecchio blog.
Il protagonista della puntata ha perso 34 chili in tre mesi e sono contraria, ma comunque sempre di problemi di peso si parlava.
Il secondo programma è stato invece Chelsea Settles, Una vita XXL, che è una sorta di nuovo reality la cui protagonista è una bellissima ragazza obesa che pesa 147 kg (anche se a me sembra sinceramente più magra).
Ovviamente, nel caso di un'obesità così grave, la bellezza non può farci nulla, perchè la salute è compromessa comunque. Questa ragazza si trasferisce a Los Angeles per cambiare vita, e inizia cercando un lavoro. Praticamente le dicono tutti, senza peli sulla lingua, che è troppo grassa. Se lo dicessero a me diventerei una iena. Inventa qualcosa, dimmi "Ti farò sapere", ma non puoi dirmi che sono grassa e quindi me ne posso andare a quel paese. Lei alla fine lo trova lo stesso il lavoro, però boh.
E quindi, vedendo questo programma ho già iniziato a piangere.
Chelsea ha una coinquilina a cui invidia la sicurezza, e quando questa accenna al fatto che lei è in sovrappeso, lei se la prende dicendole che non può capire. Ed invece lei capisce benissimo, dato che ha avuto una dipendenza ben peggiore, essendo un'ex eroinomane. "Non ho mica sempre ballato sul Lungomare", dice. E ho pensato al fatto che i nostri problemi ci sembrano sempre enormi e pensiamo sempre che nessuno possa capirci, e invece no, che diamine, c'è un sacco di gente che potrebbe capirci se solo glielo permettessimo.
Il terzo programma, che è stato quello che mi ha fatto spaventare e inviperire di più allo stesso tempo, è stato True Life. La puntata di ieri sera parlava della dipendenza dal cibo.
Le protagoniste erano due ragazze, una obesa patologica alta 155 cm X 109 kg, l'altra era "semplicemente" robusta, sull'ottantina, ma mangiava fino ad esplodere e aveva preso più di venti kg in poco tempo. Prima faceva la modella -.-
Ora, io mi sono infuriata quando sentivo queste ragazze dire che la dipendenza dal cibo era difficile da combattere e nel mentre mangiavano tre hot dog di fila.
Io sono strana e non credo nelle vere dipendenze. Ho visto gente smettere di fumare da un giorno all'altro (mio nonno compreso... che fumava TRE PACCHETTI DI SIGARETTE AL GIORNO e ha smesso di botto dopo più di 50 anni trascorsi da fumatore), ho visto persino gente che smetteva di usare droghe da un giorno all'altro, seppur con difficoltà, e non ricaderci. Ho visto gente mettersi a dieta seriamente e perdere 50 kg da un giorno all'altro, e potrei continuare all'infinito.
Premetto dunque che io NON CREDO nelle dipendenze, ma credo solo nella scarsa forza di volontà e nel cercare scuse. Sì, so che le dipendenze fisiche e psicologiche esistono, ma diciamo che non credo al fatto che le dipendenze non possano essere sconfitte SOLO da una grande forza di volontà. Basta non autocompatirsi e crederci davvero per quanto mi riguarda, e chi non ci riesce è debole e basta, ma non per questo va giustificato o deve continuare indisturbato a drogarsi, alcolizzarsi o ingozzarsi. Che chieda aiuto, altrimenti mi fa per forza credere che in realtà ama crogiolarsi nel dolore.
Tu ami il cibo e io lo capisco, lo amo anche io e sono grassa anche io, e quindi so cosa vuol dire non avere la volontà. Ho avuto, ho, non so, comunque so cosa voglia dire aver un disturbo alimentare che ti impedisce di dimagrire, ma non è una dipendenza, è una debolezza.
Non puoi svegliarti nel cuore della notte col desiderio di andare al Mc Donald's e andarci davvero, soprattutto perchè a cena hai mangiato trenta crocchette di pollo.
A chi di noi che abbiamo avuto un disturbo alimentare non è mai venuta l'idea, messa poi in atto, di andare al supermercato a fare scorta di schifezze? L'abbiamo fatto tutti, e l'abbiamo fatto molto più di una volta.
Ma chi di noi, svegliandosi alle 4 del mattino con la voglia di Mc Donald's, si è messo davvero in macchina per comprare due mc menù?
A tutto c'è un limite, anche alla bulimia e all'anoressia e al binge eating e alla psicologia malata.
Se tu apri la credenza e mangi tre panini, io ti credo, ma se mangi dieci panini dicendo che non puoi farne a meno, bella mia, scusa se te lo dico ma le tue sono solo scuse deboli. Le abbuffate cieche le conosco anche io, ma non c'è abbuffata che non possa essere evitata dalla volontà. Il resto è solo un insieme di scuse.
E le scuse appartengono alle persone deboli.
Per me la debolezza è un difetto, soprattutto se intacca la tua vita, la tua salute, il tuo rapporto con il prossimo, la tua vita, la tua sicurezza.
Ognuno di noi è diverso, ma io non riesco a mantenere la calma quando mi si viene a dire che "Tizio usa le droghe perchè ha reagito male a una sofferenza in famiglia".
Debolezze, debolezze... le debolezze sono scuse per sfasciarsi l'esistenza!
Un mare di gente ha sofferto pene infernali, ma non tutti finiscono col drogarsi o l'alcolizzarsi o l'abbuffarsi o il picchiare la moglie, giocare tutti i propri soldi, rubare... chi lo fa, cerca scuse per farlo.
Punto.
Eh si, so già che ora mi direte di ringraziare il cielo perchè ho il culo pieno, bla bla bla, e sono un'insensibile, bla bla bla, e che ognuno reagisce in modo diverso alle sofferenze e ancora cose simili.
Eh sì, ognuno reagisce in modo diverso e ognuno è LIBERO di dire la sua, me compresa.
Io sono libera di dire la mia, sempre e comunque.
Au revoir.
Ps: Ho sofferto moltissimo nella mia vita a causa del mio aspetto fisico e della mia debolezza, e soffro ancora adesso.
Non mi sento migliore rispetto a chi CREDE di avere una dipendenza, e uso parole dure perchè credo che non bisognerebbe sguazzare sempre nell'autocommiserazione. L'ho fatto tante volte anche io, e ancora adesso mi capita di fare la vittima, ma non è facile accettare il fatto di vivere un'intera vita in questa maniera. I giorni no capitano a tutti, e i giorni deboli capitano a tutti, ma è la continuità che crea problemi. E' l'arrendersi che crea problemi.
So che tante persone soffrono a causa dei loro problemi, ma credo che ognuno di noi abbia dentro di sè una forza pronta ad esplodere. Non nascondiamola, non gettiamo la spugna, non fingiamo che vada tutto bene o che il nostro problema sia irrisolvibile.
Tutti noi meritiamo una vita migliore se la nostra non ci aggrada o ci fa stare male, e tutti noi, volendolo davvero, saremmo in grado di farcela e di superare i nostri limiti.
Non è impossibile.
Volendolo, qualsiasi problema può essere risolto davvero, tranne le malattie gravi e incurabili, ovviamente (e purtroppo).
Ci vuole tanta, troppa forza di volontà per riuscirci, ma possiamo farcela davvero, chiedendo aiuto, non verognandoci e non autocompatendoci (?).
So che sembro spesso cattiva, ma sono semplicemente arrabbiata. E mi arrabbio ancora di più ripensando a me stessa... e a chi è come me.
49 commenti:
Pensa che gli anonimi sono dipendenti dal tuo blog...
Dunque, la questione delle dipendenze è un pò complessa. Io credo semplicemente che sia questione di carattere. Ci sono caratteri con indole indipendente, e pieni di forza di volontà, e ci sono caratteri (come il mio) totalemente dipendenti. Non voglio fare autoanalisi froidiana su me stessa , per spiegare i motivi che fin da bambina mi hanno spinta ad esserlo. Semplicemente lo sono, da sempre. Questo non giustifica le mie debolezze, il fatto che fumo molto o che sono fortemente sovrappeso. Semplicemente lo spiega. Ma esiste appunto anche la forza di volontà e il volersi bene, per questo dopo periodi di devastazione, come te, anche io ho provato a darmi una regolata. Ma sono del parere che una dipendenza esclude l'altra. Ho bisogno di essere dipendente da qualcosa per essere appagata. Forse tutti ne hanno bisogno. Non lo so.
A me sembra, leggendo questo post, che l'unica persona con cui tu sia realmente incavolata, piuttosto che fantomatiche "grassone" che si nascondono dietro la dipendenza, sia te stessa.
Per quanto riguarda la questione dipendenze, il "secondo me non esistono" perdonami, è una grossa cavolata.
Dire che siccome nè tu, nè i tuoi conoscenti ne avete sofferto allora non esistono, è un discorso stupido.
Non puoi pensare che il mondo intero si riduca alla tua unica prospettiva.
Hyatt
Brava Ghiuli
Laura
E' banale dire che ogni persona è un caso a sé stante e non si può mai generalizzare, ma è proprio così. Ogni persona nasce con determinate caratteristiche ed in base all'ambiente in cui vive ne sviluppa altre. Diversi fattori agiscono in modo spesso inspiegabile andando a formare quella che è la persona nella sua individualità. C'è chi cresce "normale", chi drogato, chi insicuro, chi triste, chi obeso. Non ci sono solo debolezze, scuse o scarsa forza di volontà. C'è molto di più dietro.
BlackTea
Ciao Cup, è da tanto che non passo sul tuo blog e mi fa picere vedere che stai seguendo la dieta, sei motivata e stai bene! ;)
Solo volevo farti un appunto: come funziona col cibo non lo so, ma per quanto riguarda la dipendenza dalle droghe posso assicurarti che è un vecchio clichè quello del tossico che si droga perchè ha problemi in famiglia ecc. Non è vero, non è così che funziona, queste scuse non le hanno inventate i tossici ma le persone che gli stanno intorno e che vogliono cercare a tutti i costi una causa al loro disfacimento. Se parli con un tossico e gli chedi perchè si fa NESSUNO ti risponderà perchè ha problemi in famiglia o perchè il mondo fa schifo. Chi si fa lo fa semplicemente perchè gli piace. Perchè VUOLE farlo e sta bene così. E' una scelta. Sono gli altri che non lo accettano e cercano a tutti i costi di capire quando non c'è un accidente da capire. Tu la chiami debolezza perchè sei convinta che un tossico non vorrebbe farsi ma si fa. Io ti dico che la questione è molto più semplice: un tossico si fa perchè è quello che VUOLE. Punto.
Detto questo, un bacione e in bocca al lupo per tutto <3
Lollie
Lollie, no no, io sono convinta che chi si fa di qualsiasi cosa e parla di dipendenza, cerca solo scuse, e quindi in realtà anche io appoggio la tua teoria sul fatto che vuole farlo. Magari è solo una questione di inconscio, ma penso che se "ti fai", anche di cibo o di alcool o di videopocker, non solo di droghe pesanti, vuoi farlo.
Se vuoi uscirne, trovi sempre la maniera, anche se è difficile, anche se fa soffrire, anche se sputerai sangue per arrivare al tuo obbiettivo e via discorrendo.
Per gli altri:
Ho scritto questa frase, qualora vi fosse sfuggita: "Premetto dunque che io NON CREDO nelle dipendenze, ma credo solo nella scarsa forza di volontà e nel cercare scuse. Sì, so che le dipendenze fisiche e psicologiche esistono, ma diciamo che non credo al fatto che le dipendenze non possano essere sconfitte SOLO da una grande forza di volontà".
Quindi ho scritto che SO CHE LE DIPENDENZE ESISTONO, ma non credo al fatto che non si possano sconfiggere con molta forza di volontà... chi è più debole avrà anche un aiuto esterno, ma si possono sconfiggere TUTTE per quanto mi riguarda.
Nessuno dice sia facile.
Sono d'accordo con Lollie e quello che dice dovrebbe essere un'ovvietà per tutti spero.
Il problema che ha centrato Giuliana facendo un discorso sensato e stranamente -__- giusto (ed è pure bello che parli di una cosa che hai vissuto o vivi in prima persona, includendoti nel bene e nel male)credo sia un altro: cioè delle scuse che mettiamo avanti in queste situazioni.
Molte persone si piangono continuamente addosso e inventano mille scuse per giustificare i propri errori. Che significa "si cresce obesi o drogati"? suona come l'ennesima giustificazione per nascondere il fatto che in realtà vogliamo essere obesi o drogati.
Anche secondo me la volontà è l'unica cosa che ci può salvare dalle nostre debolezze, ma solo se vogliamo veramente esserne salvati.
Se a qualcuno piace ingozzarsi o fumare o tirare, non capisco perchè non debba continuare a farlo. Meglio che tirare gran pipponi agli altri e a se stessi su quanto vorrebbe non farlo, perchè sarebbe pura autocommiserazione.
Si sedes non is.
Detto questo e dato il tuo post, se non porti a termine la tua dieta ti do botte.
Laura (di nuovo, evidentemente oggi non mi va di studiare)
Tu sei veramente una capra ignorante e ti contraddici in continuazione. dici che non è possibile mangiare 10 panini di fila e che è solo debolezza, poi però dici che le dipendenze esistono e che si possono curare con tanta forza di volontà (come se bastasse solo quella!!). A parte tutte le incongruenze e le frasi vuote del tuo discorso, ma ti rendi conto di quello che dici?? tu sei solo una ragazzina che di problemi VERI non ne ha MAI avuti... facile dire che basta tanta forza di volontà, che è tutta una questione di debolezze e che le debolezze sono scuse ma non è così!!! Dai sempre questi pareri senza senso e non pensi prima di dare fiato alla bocca....il tuo discorso non ha ne capo ne coda...sei chiusa, ottusa e sembri tutto fuorchè intelligente quando parli così.
La forza di volontà non è uguale per tutti, nè per tutte le cose. Conosco gente in grado di smettere di fumare dall'oggi al domani e che non sa regolarsi davanti al cibo. Quindi generalizzare è impossibile!
Giuliana
non sei nè cattiva nè arrabbiata.
Sei solo stata superficiale, in questo caso specifico.
Ed evidentemente, se fai certe affermazioni con tanta disinvoltura, la tua strada verso la guarigione (e qui parlo di dca & co) è ancora ben lungi dall'essere imboccata. Non puoi parlare di forza di volontà. Ma proprio non puoi. Questo è un aspetto marginale che viene poi, una volta risanata una serie infinita di questioni ed emozioni e distruzioni interiori.
Rifletti, questo argomento è delicato come cristalleria e gli aspetti di cui parli tu riguardano un infinitesimale strato di placcatura. Ciò che vede chi non ha mai vissuto questa tragedia della dipendenza. Vedrai che approfondendo il pensiero non farai più questi errori di valutazione. Sei ancora giovane e hai tanto tempo, forza forza forza, respira, vai a fondo, indaga.
Very
ma chi sarebbero queste persone che smettono di drogarsi da sole da un giorno all'altro, o perdono 50 kg da un giorno all'altro??nel mondo delle favole forse, se fosse così facile perdere peso perchè tu non ci riesci mai?arrivi a metà percorso,ti abbuffi e ricominci.evidentemente non è così facile.
Quoto Blacktea e Very...il tuo discorso mi sembra un'estrema semplificazione di un qualcosa di molto più complesso di cui tu sei conscia solo in piccola, picolissima percentuale.
Scusa ma tu perché sei ingrassata? Ti sei svegliata una mattina ed hai iniziato a mangiare come una betoniera senza motivo? Non penso proprio, deve essere successo qualcosa.Ognuno reagisce ai problemi in diversi modi, tu lo fai mangiando. La tua, mi dispiace dirtelo, è una dipendenza. Il fatto che tu non abbia ancora raggiunto e mantenuto nel tempo il peso forma, significa che non l'hai ancora superata.
Sei dimgrita tanto,adesso dalle tue foto si incomincia a vedere...Brava!
l'argomento che hai toccato mi coinvolge profondamente,ma nonostante io mi sia interrogata spesso sull'esistenza della dipendenza,sull'influenza dell'insicurezza e delle esperienze che si subiscono durante la propria esistenza,non sarei capace ancora di dare un giudizio...se ne fossi capace avrei già risolto i problemi di peso che mi affliggono da quando ero bambina.Può darsi che siano stati provocati in parte dalla mancanza di volontà,o dal cercare qualcosa in cui rifugiarsi dai problemi,o ancora semplici abitudini sbagliate perdurate nel tempo...posso solo dire che le dipendenze,purtroppo,esistono e che alcune come dici tu possono essere debellate con tanta forza di volontà,per altre invece c'è bisogno anche di una forte introspezione ma non sempre si riesce ad arrivare alla causa :/ è un argomento molto delicato alla quale non saprei come rapportarmi senza dire cose stupide,dato che nemmeno io sono mai riuscita a uscirne,o almeno non fino ad ora
'mi arrabbio ancora di più ripensando a me stessa... e a chi è come me.' penso che sia la frase chiave del post che è sfuggita a tutta questa gente acida che si precipita a produrre la sua sentenza. Giuliana lo sa benissimo che la dipendenza è una tragedia, c'è (ci è stata?) dentro pure lei...
Io penso che non sempre avere una dipendenza sia una scelta, i background non possono essere ignorati, ma c'è un momento per capire e compatire, e un momento per dire basta e prendere posizione, arrabbiarsi e decidere di tirarsene fuori. E' cattiveria o superficialità? Direi proprio di no.
Giuliana, non so se ricordi, ma c'è stato un post di Ladycoraggio proprio su questo. Si scusava perché lei che era in fase di guarigione a volte era insofferente con le altre bloggers che ancora sguazzavano nei dca. E difatti poi è scomparsa. Perdere un po' di sensibilità e di comprensione significa distaccarsi dal problema. Quindi: brava, next step, continua così.
H.S.
A scanso di equivoci vorrei specificare che la Very qui sopra non sono io! Ecco.
@H.S.: sono l'anonimo delle 19.04. Forse ti è sfuggita la parte in cui lei dice che non crede nelle dipendenze ma crede solo nella scarsa forza di volontà e nel cercare delle scuse. Comunque anche tu le hai detto che ha una dipendenza, quindi stai dicendo il contrario di quello che pensa lei.
Con questo non la sto offendendo, ho solo detto ciò che penso e mi fa piacere se finalmente sta dimagrendo.
Yes! questo post mi è piaciuto tanto tanto *_*
è molto sciocco quello che hai scritto. Tu stessa hai avuto un problema di obesità e di abbuffate varie, e il fatto che ora la tua dieta vada bene non significa purtroppo che tu ne sia uscita per sempre, nè che sia tutta una questione di volere qualcosa o meno. Io ovviamente ti auguro di sì, ma non dovresti dare sentenze sugli altri.
La droga e l'alcool poi lasciali perdere, che secondo me non ne sai nulla di nulla. Scusa la franchezza, ma sai che sono così...
Elisa
L'argomento "dipendenza" è talmente delicato e talmente carico di significati, sovrastrutture e processi psicologi e mentale che non può essere liquidato con due parole ed etichettato come una "scusa", un pretesto. E non si può neppure affermare che basta la volontà per uscire da questi complessi meccanismi. E' vero che le persone assuefatte ad una dipendenza usano spesso il meccanismo della negazione, ma è anche vero che il più delle volte soffrono come cani e magari hanno la volontà, ma non la forza necessaria per tirarsi fuori.
Il punto è che in certe situazioni (e guarda che NON sto dicendo IN TUTTE)quello che il mondo chiama "problema" tu lo vedi come la soluzione. Sei debole se ti lasci morire di fame (il rovescio della medaglia)? Può darsi. Ma cosa vedi nel mondo di così brutto da spingerti a credere che sia meglio morire? Finché uno non capisce questo e non impara a vedere le cose in maniera diversa, la sola forza di volontà, pur essendo già una buona fetta del lavoro, non basta.
no giuliana scusa eh questa no. pensa a quanta gente morta per overdose, per dirne una, stai mancando di rispetto dicendo ciò. non è che uno alle dipendenze ci crede o meno, purtroppo esistono e basta. poi se tu non ne sei affetta buon per te.
Mh, sto leggendo ora ora "I sommersi e i salvati" di Primo Levi (lo scrisse nel 1986, si suicidò nel 1987). Già nella prefazione, Levi parla di paura di non essere creduti e capiti, di rimozione, di vergogna, di verità di comodo autocreate, di ferite talmente profonde da richiedere tempo, tempo e tempo. Pur riconoscendo di averla presa larghissima, sotto l'effetto di queste 50 pagine di macropsicologia (argomento enorme, la mente e l'animo umani), posso dirti che invece dubito che la forza di volontà da sola basti.
I primi filosofi greci dicevano "conosci te stesso"...Ok, basta citazioni erudite.
Saluti, Neofanta
E' un discorso serio o lo fai per autoconvincerti che sei fuori dal tuo disturbo e che basti confermare la forza di volontà ritrovata?
Quando dici che lo sgarro non ti è piaciuto perchè non era programmato, siccome conosco i disturbi alimentari, mi si drizzano le orecchie. Perchè? Perchè è un tipico ragionamento di chi ha un dca ma è in un periodo in cui riesce a controllarsi, ne ha bisogno, sta bene proprio per quel controllo quasi maniacale. Lo sgarro non programmato non rientra nello schema mentale, ergo disturba lo stato di benessere, (dipendente dal controllo).
All'affermazione sulla forza di volontà cado... considerando che ci sono persone con abbuffate compulsive avute in stati di scarsa lucidità, definiti quasi di trance dagli psicologi stessi...
La tua immaturità emerge in queste sentenze nero o bianco, senza analisi, senza sfumature e senza conoscere veramente a fondo i concetti, peccato, perchè in fondo no, secondo me non sei cattiva, ti convinci solo un pò troppo delle TUE verità. Si, hai vissuto o vivi un problema col cibo, ma poi vedo che lo affronti, almeno a parole, su una superficie che scricchiola.
Tu, in conclusione, cosa ci vai a fare dunque dalla psicologa? Per la forza di volontà?
E quoto Hyatt, Elisa e Very....
Lam
Limitati a postare i tuoi trucchi da 4 soldi e gli stracci che compri al supermercato, perchè ogni qualvolta affronti problematiche più complesse dimostri la tua totale ignoranza e stoltezza.
Io credo si tratti semplicemente di modi per "appianare" l'infelicità o il nervosismo o l'insoddisfazione.
Premetto che pur essendo alta 177 cm non sono mai andata sopra i 66 kg, quindi "non-posso-capire" cosa signifca sentirsi GRASSI.
Però sono una fumatrice da tanti anni e, sebbene non sia a livello sociale "invalidante" come lo è l'obesità (anche dovessi andare ad un convegno di non fumatori posso sempre farmi una bella doccia, lavarmi i denti e via), a livello psicologico credo sia molto simile, anzi forse peggiore visto che per l'appunto non ha ricadute così pesanti e sul breve periodo e quindi è meno evidente.
Ognuno per me ha la vita che si merita. Ho visto tante persone, amiche e amici, uscire dall'obesità, chi con una dieta ferrea, chi trovando uno sport che li faceva sentire stimolati.
Sicuramente non è facile, ma è una rinascita che parte da dentro.
Rinascita appunto.
Uscire dal bozzolo di grasso e iniziare a volare.
E tolti i discorsi di salute e le varie cazzate di rimando, sentirsi bene con se stessi non ha prezzo.
Pur postulando che l'obesità non uccida, vivere una vita sentendosi belli e affascinanti al 30% di quello che si potrebbe essere è come passare il tempo su una carrozzina a rotelle pur avendo le gambe.
Detto questo... Come diceva Ken Shiro?
Trasforma la tua rabbia in energia!
Ahahahahahahahhaha
Ok, vado a letto, la mia dose di cazzate te l'ho somministrata!
Sluggard
Avendo lavorato in comunità per anni mi sento di dire la mia per quanto riguarda le dipendenze dalle droghe. Innanzitutto la stragrande maggioranza delle persone che soffrono di dipendenza hanno avuto delle gravi deprivazioni(storie personali o famigliari pessime). Quindi loro per primi non risponderanno mai che si fanno a causa dei loro problemi, ma qualsiasi professionista del settore sa che le mancanze subite durante l'adolescenza o l'infanzia scatenano meccanisimi psicologici che persone con una "storia normale" difficilmente mettono in atto. Inoltre sostenere che ci sono persone che smettono dall'oggi al domani è una stupidaggine: si crea un accumulo di sostenze nell'organismo tale per cui colui che decide di smettere ha necessariamente bisgono di sostegno medico per evitare astinenze o crisi nervose di vario genere.
Solo chi ne fa un uso occasionale e ricreativo, forse, e sottolineo forse, riesce a smettere senza un aiuto professionale.
Le dipendenze esistono e come. Ma tu non sei dipendente,tu non soffri di dca..tu rientri solo nella categoria dei ciccioni incontinenti a tavola,fattene una ragione e smettila di far pagliacciate.
Sai,ti avevo dato più tempo di resistenza...anche x quest'anno la pagliacciata della tua pseudo dieta è finita!
Straquoto Lam, Hyatt ed Elisa, per quanto mi riguarda in primis sei incazzata con te stessa per quello che hai "combinato". Se il fatto di sgarrare ti pesa così tanto sei ben lungi dall'uscire definitivamente dai dca. Io ci sono stata dentro ben 9 anni e so di cosa parlo (purtroppo). Prima di fare qualunque dieta (e soprattutto quella che fai tu, sarà pur fatta su misura ma a mio avviso è troppo rigida e per forza di cose, dato che non sei un robot, prima o poi questa voglia di mangiare altro ti avrebbe colpita) secondo me dovresti iniziare ad avere un rapporto più sano col cibo mangiando come una persona normale, e poi, ma solo poi metterti a dieta. Non puoi passare dall'ingozzarti con l'imbuto con 4 gelati al giorno e chissà cos'altro al mangiare polpettine di soya, latte scremato e verdura scondita. E' logico e umano che prima o poi la voglia di altro esplode, e tu sai meglio di me cosa può succedere, solo che io in aggiunta al fatto di scoppiare poi vomitavo.
Il controllo maniacale del cibo è un male, credimi. Si innesca un circolo mentale in cui tu ti senti potente perchè la testa ti impone di non mangiare --> perdi peso --> ti senti potente --> ti autoimponi di non sgarrare assolutamente. Nel momento in cui questo viene a mancare ti senti una fallita. NO!!! Non è così che si esce da un dca. La tua dieta magari sarebbe andata bene per un ciccione che è ciccione perchè gli piace mangiare, non perchè soffre di binge.
[io veramente questo commento te l'ho scritto col cuore perchè da quello che scrivi traspare questo, però magari mi sbaglio]
Un bacio :*
Obbiettivamente ultimamente non vedo altro che programmi basati su gente obesa...da Mtv a Real Time non fanno altro che programmi del genere e mi sto chiedendo quale sia il reale scopo di certi programmi:
- far capire il problema dell'obesità?
- Umigliare chi è obeso?
- Spingere la gente all'anoressia?
Insomma...io sarò scema ma non trovo questi programmi così "corretti" con la sensibilità delle persone! Se uno è obeso dovrebbe andare in un centro specializzato e non su un programma in tv!
A parte questo, tu non sentirti in nessun modo male.....ho visto le tue ultime foto e stai alla grande, stai facendo i tuoi sforzi che vengono ben ripagati, poi che tu abbia delle "voglie" credo sia naturale...ovviamente bisogna regolarle e non negarle totalmente!
Come ben dici tu le debolezze sono solo scuse! E sono certa che tu non cadrai in debolezze....tu sei più forte!
Mi piace molto il tuo blog, mi piace il modo franco che hai di scrivere e descrivere la tua vita.
Premesso questo, dico che:
.io personalmente non credo di soffrire di disturbi alimentari (sono grassa), a me piace mangiare, mi piace tantissimo il cibo, i colori, gli odori, i sapori.. cucinarlo, guardarlo, annusarlo, toccarlo, fotografarlo, mangiarlo insieme agli amici... sono convinta che questa non sia una dipendenza, semplicemente sono viziata e viziosa e non voglio ridurre questo piacere per me bellissimo. Il cibo per me è inevitabilmente connesso a momenti belli della vita, alla convivialità della tavola, al romanticismo della cena a due, alle risate delle pizze con gli amici, all'affetto del pranzo domenicale.
.Anche io, come te, credo che le dipendenze in alcuni casi possano essere sconfitte con la sola forza di volontà. mi fa un po' schifo e anche un po' paura questa mania tutta americana di farsi operare, tagliuzzare e sventrare per perdere peso, perché spesso mi sembra che manchi un passaggio, mi pare una scorciatoia (a parte casi particolari).
mmmmm ho sofferto di dca per una vita, ho cominciato da bambina e lo facevo perchè c'erano grossi problemi familiari dietro. Sono passata più volte dalle abbuffate ai digiuni e così via. Sono stata magrissima e grassissima. Il cibo era un'ossessione e in parte probabilmente lo è ancora.
Ma quando un'ossessione ti rende la vita diffcile perchè tutto gira intorno alle calorie o a cosa potrei ingurgitare o no... permittimi di dire che si tratta di una dipendenza.
Caro
per quanto riguarda il cibo, sono totalmente d'accordo con te, perchè ci sono passata e mi ricordo quante scuse mi sono raccontata per anni. ci vuole molta forza di volontà e aggiungerei che bisogna anche amarsi un po', credere che ne vale la pena per noi stesse e non per un uomo/gli amici/i parenti e tutte le varie persone che ci fanno pressione. E' qualcosa di solo nostro. Io dopo aver perso circa 30 kg negli anni ne ho ripreso una decina e sto cercando di fare il possibile per perderli di nuovo. Ci vuole tanta volontà!
dimenticavo : non concordo invece sulle idpendenze in generale, per me hai ampliato un po' troppo il discorso, non credo che cibo e dorghe siano del tutto assimilabili, anche se probabilmente alla base c'è la stessa mancanza d'amore. io purtroppo credo che le dipendenze esistano e che sia molto duro superarle, non sempre ci si riesce. Però si può tentare, e per farlo bisogna mettercela tutta.
Ovviamente tu con le tue immense conoscenze mediche ti senti superiore agli psichiatri che hanno incluso le dipendenze da sostanze nel DSM!
E quoto gli altri, se c'è una che ha abusato del termine "disturbata alimentare" sei proprio tu... sei solo un'ingorda viziata inconcludente.
Ciao Giuliana, anch'io sono d'accordo con H.S.. Sicuramente il tuo discorso sulle dipendenze è superficiale ma, per il punto nel quale sei, è necessario. Tu non sei una psicologa, anzi, sei una ragazza che ha vissuto un disturbo alimentare e che ora, anche se c'è chi ti dice che sei ben lontana dalla guarigione, LO STAI SUPERANDO. Sottolineo la frase di H.S., che trovo del tutto calzante: "io penso che non sempre avere una dipendenza sia una scelta, i background non possono essere ignorati, ma c'è un momento per capire e compatire, e un momento per dire basta e prendere posizione, arrabbiarsi e decidere di tirarsene fuori. E' cattiveria o superficialità? Direi proprio di no". E così la penso anch'io. Poi c'è chi c'è ancora dentro e si sente ovviamente offeso sentendosi dire "è solo questione di volontà". E' comprensibile, ma è anche naturale prendere distanze. Distaccarsi a volte significa anche avere un vero e proprio rifiuto verso il problema. Anni fa' ho fatto parte di una community su splinder di ragazze con disturbi alimentari. Io, al tempo, ne ero in gran parte già fuori, avevo fatto parecchi anni di terapia e comunque avevo spostato il problema dal cibo ad altre cose più concrete. I discorsi e le manie delle ragazze che c'erano ancora dentro fino al collo (foto di tagli ed ossa in vista/descrizioni minuziose di abbuffate e digiuni), col tempo, iniziarono a NAUSEARMI, provavo verso di loro un vero e proprio astio e vedevo nella loro condotta una mollezza d'animo che giunse presto ad essermi insopportabile. Ero davvero risentita, ma perché ero risentita in primis verso me stessa!!! Feci allora, molto stupidamente ed ingenuamente, un discorso tipo quello di Giuliana e scatenai le ire incontrollata di quasi tutte le ragazze del gruppo -capeggiate da Lady Coraggio che poi, noto con un sorriso, è stata la prima a sparire senza dire nulla nel momento in cui è stata meglio-. Ovviamente ne soffrii molto, mi sentii male per tutte le accuse che mi vennero rivolte, ma ora, a distanza di anni, capisco che fu giusto così e che la mia incazzatura verso di loro era legata al fatto che ancora non ne ero fuori completamente, ma NE STAVO USCENDO, e avevo bisogno di creare un distacco definitivo da loro e da tutto quel contesto malato. Penso venga allora spontaneo domandare "non potevi allontanarti stando zitta, senza fare discorsi che rischiavano di offendere chi ancora c'era dentro?". E' vero, avrei dovuto fare così, non l'ho fatto perché ero ancora troppo COINVOLTA, troppo incazzata per gli anni persi, per i momenti bruciati a causa di quello che ormai vedevo solo come un problema di VOLONTA', proprio come lo vede Giuliana. Penso che si inizi a vederlo come in problema di volontà proprio quando se ne sta uscendo, forse perché non ci si ricorda più cosa volesse dire svegliarsi alle 4 di notte in un lago di sudore e andare a cercare un bar aperto così come un tossico cerca la sua dose. Dimenticare, smettere di capire ed empatizzare, significa che se ne sta uscendo. E perciò non posso non rallegrarmi per Giuliana che è vero, magari fa la parte della superficiale, ma la cosa più importante è che sta superando un disturbo che chiunque l'abbia vissuto non può ricordarlo altro che come un INCUBO ad occhi aperti. In quanto ex reduce di quest'incubo giosco per lei, così come gioirei per qualsiasi persona che ne fosse uscita. E questo è tutto.
Margherita
comunque si scrive umiliare, non umigliare. a parte certe ragazze intelligenti che ti seguono (e ancora non capisco perchè lo fanno) molte di quelle che ti seguono qui si adeguano all' ignoranza della blogger, per la quale PURITA' d'animo ed "esci la lingua" sono all'ordine del giorno.
Ciao a tutti.
Inizio con lo scusarmi di aver parlato di dipendenze senza specificare sempre che parlavo di quelle psicologiche, quindi quando ho parlato di droghe, parlavo di erba o di droghe usate sporadicamente e quindi con lucidità mentale.
Le dipendenze fisiche vere ovviamente non possono essere curate con il pensiero,e mi scuso ancora per non averlo specificato.
Il discorso è molto lungo e complicato, ed io l'ho certamente affrontato in maniera semplicistica.
Non volevo approfondirlo troppo perchè ne sarebbe venuta fuori una cosa lunghissima, quindi ovviamente, detta in poche parole, la discussione suonava e suona superficiale.
Il mio pensiero di base è quello che ho espresso, anche se so che ogni persona reagisce in maniera diversa ai problemi della vita.
Ciò di cui ho parlato, infatti, è stato l'argomento DEBOLEZZA. Chi è debole, si lascia sopraffare da qualcosa, che sia droga, cibo, alcool o chissà cos'altro.
Ho parlato di debolezza, no?
E di scarsa forza di volontà.
Qualsiasi sia il tuo problema (il mio anche), qualsiasi sia la causa scatenante e qualsiasi sia il tuo livello di debolezza, SE LO VUOI SI SUPERA, punto.
I meccanismi psicologici sono diversi per ogni mente, ma resta il fatto che se esistono le guarigioni psicologiche, esistono per tutti(tranne per malattie gravi, suppongo, come la depressione o le malattie ossessivo compulsive, boh).
La frase sulle dipendenze l'ho già copiata ed incollata una volta e non ho intenzione di farlo per la terza volta, quindi se sapete leggere ciò che ho scritto bene, altrimenti pace, non mi ripeterò.
Io ho modificato molti dei miei atteggiamenti col cibo, affrontando le abbuffate di una vita, le paranoie e varie altre cose, e pur essendomi coniderata guarita qualche post fa, so che la strada in realtà è MOLTO lunga e probabilmente il traguardo neanche riuscirò a vederlo.
Lungi da me quindi il voler giudicare chi si abbuffa (proprio in questo post ho scritto di aver mangiato tantissimo con conseguente senso di colpa mentale).
Ho solo detto che, quando si ha una dipendenza psicologica, si può uscirne volendolo. Ognuno affronta la cosa diversamente, a qualcuno viene molto pesante e a qualcuno fila tutto liscio, ma il giustificare le proprie debolezze è solo una scusa.
La psicoterapia, negli anni mi ha portato ad affrontare varie tematiche e problematiche, come ad esempio il famoso rapporto madre-figlia che, da quanto ho capito, mi ha forgiato il carattere e il modo di pensare. Non per questo mi rifugio in questa scoperta. Sono grassa perchè mangio.
Mi fa piacere sapere il perchè io mangi, ma resto grassa a causa mia, non a causa dei miei problemi dell'infanzia, di mia madre e via discorrendo. Sapere la causa del tuo male non equivale a giustificare il risultato finale.
Il risultato finale è causa tua, non di ti ha circondato, soprattutto una volta che ne vieni a conoscenza e quindi NON HAI PIù SCUSE.
H.S. & Margherita, GRAZIE, grazie davvero ♥
(Ci tengo a dire, anche se chi mi segue lo sa già, che io ho sofferto di anoressia, anche se per un brevissimo periodo. E mi è stata diagnosticata da un dottore, non l'ho inventato io. Idem per il binge eating. So cosa vuol dire passare da un opposto all'altro, quindi, so cosa significhi digiunare ma anche abbuffarsi compulsivamente. So cosa significa soffrire per una fetta di carne scondita che viene vista come se fosse il diavolo, e so cosa significa mangiare dieci panini e sentire la sensazione di vomito fino agli occhi. Parlo con cognizione di causa, anche se magari scrivo in maniera spicciola).
Ultimo Anonimo, i verbi transitivi e intransitivi li ho imparati benissimo e posso affermare fieramente di non fare più errori simili da anni ormai. L'importante è imparare dai propri errori, no?
ciao cup, sono una tua lettrice fin dai tempi del tuo ex, ma non ho mai commentato. anche se spesso non sono d'accordo con quello che scrivi, apprezzo il fatto che tu ti esponga in primo piano con la tua faccia. io ho sofferto e soffro di dca, probabilmente anche di dismorfofobia. sono d'accordo con quello che hai scritto nell'ultimo paragrafo del commento qui sopra. ma bisogna sempre tener presente che non è possibile dare una valutazione conclusiva sui distrurbi alimentari basandosi esclusivamente sulla propria esperienza. io ho fatto terapia di gruppo per qualche mese all'aba, e ti assicuro che le cose non sono mai bianco e nero, nemmeno nei disturbi alimentari che nascono proprio da questa visione dicotomica. vorrei consigliarti una lettura, sprecata di marya hornbacher. continua a scrivere, checchè ne dicano gli altri commentatori. si rischia sempre di dire qualcosa di sbagliato, ma si rischia di imparare qualcosa, per tutti.
è brutto sentirti dire queste cose..perchè nn c'entra la forza di volontà quando hai un disturbo alimentare!!questo lo dicono le persone che nn hanno mai avuto questo problema.."sei grassa perchè non dimagrisci?"
quando si ha un disturbo alimentare.. niente e nessuno ti potrà fermare quando decidi di ingozzarti c'è un qualcosa che ti parte dal tuo cervello..e quella voce non puoi fermarla!!
ci vuole molto di più della forza di volontà per portare a termine una dieta in quel caso..bisogna curarsi prima dentro, scoprire la cosa che ti fa stare male e ricucire con l'aiuto del tuo psicologo e poi effettuare una dieta!!
quando uno apre una dispensa e si ingozza di qualsiasi cosa..quella persona nn è golosa ha un problema e va aiutata!!quelle ragazze che hai visto che si svegliavano alle 3 di notte per il mc donald avevano un problema nn erano golose!!!!!
francesca
Cup, il confine tra "dipendenza psicologica" e "dipendenza fisica" credo che sia così labile che quasi potrebbe non esistere. Credo che la seconda potrebbe essere il proseguimento della prima, e a quel punto diventerebbe difficile non contestare il tuo ragionamento.
Non sono mai riuscita a capire questo tuo intestardirti su alcune cose, generalizzando in questo modo così maniacale.
Ti capirei in pieno se dicessi che sei arrabbiata con te stessa perchè magari TU sei debole, perchè TU non sei riuscita a tenerti, perchè TU non riesci a smettere di fumare (esempi, ovviamente). In quel caso credo che avresti la comprensione di tutti!
Invece così, includendo "tutto il mondo" (fatto magari di esempi di 4 o 5 persone che conosci, il che te lo assicuro NON fa casistica), sembra solo che tu voglia sentirti meno 'colpevole', dando per scontato che quello che vale per te (o che vorresti che valesse per te!) valga per tutti.
E per questo chi legge non può che pensarti superficiale e immatura.
Un conto è uno sfogo su un proprio limite, un proprio comportamento, una propria debolezza, un cercare conforto in qualcuno che possa capirti e dirti una parola incoraggiante.
Un altro è fare un discorso senza nessun fondamento, in cui te la prendi anche con il resto del mondo, che delle tue debolezze non ne può niente.
Non te lo dico per far polemica, lo dico perchè mi spiace vederti attaccata per un discorso che secondo me volutamente viene generalizzato per non cadere troppo nel tuo profondo perchè farebbe male.
Se sbaglio io, ti chiedo scusa.
P.S. comunque anche a me sembra pazzesco un discorso del genere dopo un percorso di psicoterapia, quindi preferisco rimanere sulla mia interpretazione :)
Aggiungo (poi ti lascio in pace :), che PRIMA di affrontare un problema con la sola forza di volontà, le persone devono anche capire quale sia, questo problema. Ci sono persone che passano da una dipendenza ad un'altra, sai?
E non vuol dire aver risolto il problema, perchè evidentemente il problema non è la dipendenza in sé.
E immagino tu sappia bene quanto sia difficile individuare il vero nocciolo di tutto.
Red Hot Ice, ciao!
cercherò il libro di cui parli, è facilmente reperibile in librerie come Mondadori o Feltrinelli?
Parlare delle mie idee non mi piace molto, perchè come puoi vedere, metterci la faccia, almeno nel mio caso, corrisponde a ricevere insulti e a far credere alla gente ch'io sia una povera imbecille.
Francesca, ripeto: il disturbo alimentare l'ho avuto (e l'ho ancora, seppur abbia fatto molti progressi), ma anche quando piangevo e soffrivo e non riuscivo a fermarmi dall'abbuffarmi, non ho mai pensato che ero una poveretta con problemi alle spalle. Pensavo che mi stavo strafogando immotivatamente, dato che nessuna abbuffata avrebbe sistemato e risolto o cancellato i miei problemi.
Vivo dentro me stessa e quindi parlo in base a ciò che vivo e penso io, ma in generale ho espressamente chiarito il mio punto di vista sul fatto che gli altri, e quindi non io, se si crogiolano nel loro dolore è perchè non vogliono uscirne davvero.
The - Amma - Menta, magari la psicoterapia non sta funzionando... l'ho chiesto alla terapeuta e lei sostiene ch'io abbia fatto dei grandi passi avanti, ma io non ci credo molto.
Non nego che io sia una persona molto testarda, abbastanza arrogante, presuntuosa e "convinta".
Non sono mai riuscita, e non so se riuscirò in seguito a farlo, ad avere pensieri normali o semplicemente a non criticare e giudicare tutto ciò che è diverso da me.
Penso sempre che ognuno abbia il proprio modo di vedere e vivere la vita, ma che il mio sia probabilmente il migliore, altrimenti lo cambiarei.
Ecco, dovrei invece fermarmi al pensare che ognuno ha pensieri e modi diversi e basta.
Ma come si fa a cambiare pensiero?
Cup, tutti pensiamo che il nostro modo di vedere le cose sia il migliore per noi :)
Il pensiero cambia crescendo, perchè magari succedono delle cose che mettono in discussione quello che abbiamo sempre pensato, e pian piano ci si accorge che forse non la pensiamo più tanto come prima.
Sono le esperienze che facciamo che costruiscono quello che siamo e pensiamo. Col tempo ci si smussa parecchio.
L'importante è non pensare "per partito preso", e concedere alla nostra mente il lusso di sbagliare :)
@margherita, grazie, hai espresso il mio concetto in maniera molto più esaustiva di me! Ma sei la ragazza che lavorava al san Raffaele? Se hai ancora il blog da qualche parte me lo linki please?
@anonimo delle 19 04, io non ho detto di essere d'accordo con Giuliana, ho detto soltanto che capivo quello che ha scritto e perché l'ha scritto... con commenti acidi non mi riferivo al tuo.
H.S.
Ciao Giuliana,
leggo spesso il tuo blog ma non ho mai scritto.
Stavolta però mi sento di commentare il tuo post...Ho sofferto e soffro purtroppo ancora di Binge e se c'è una cosa che ho imparato è che i dca non si vincono con la forza di volontà...semmai con l'amore verso se stessi, con la passione nel senso più ampio del termine ma la forza di volontà fa solo danni.
Le cose sono 2 o si è "malati" o non lo si è.
Nel primo caso, fa un male boia ammetterlo ed è una dichiarazione di impotenza che ti annienta ma non ne puoi uscire perché...ti va.
Nel secondo si...ma in quel caso non è dipendenza semmai un disagio momentaneo, una caduta ma non una patologia.
Fermo restando che per guarire bisogna "impegnarsi" sempre e comunque non credo proprio che basti la forza di volontà,,,e credimi lo vorrei tanto
Sara
Veramente l'acolismo è una malattia, come il diabete, Fortunatamente nel 2012 su questo non ci sono dubbi.
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